Sette volte gatto

Cara prof e cari compagni,

questa volta sto leggendo un nuovo libro di cui sicuramente avrete già sentito parlare da Monica: “Sette volte gatto”, dell’autrice fiorentina Domenica Luciani. Me l’ha consigliato proprio Monica.

La cosa che più mi ha colpito è stato l’incipit, il quale è il seguente: “se pensate che i gatti neri portino sfortuna, non leggete questo libro”.

Il romanzo narra le avventure di un gatto nero, con una particolarità: noi sappiamo che tutti i gatti hanno ben sette vite, infatti anche “Baffo di luna”, il suo nome, vive sette volte ma in modo del tutto strano, perché rinasce sempre in epoche diverse, in cui viene anche considerato in modo diverso, perché comunque ci sono persone che ritengono che i gatti neri portino sfortuna, infatti nell’antico Egitto viene venerato come una divinità, dagli Etruschi viene tollerato e nel Medio Evo è visto come Satana in persona.

Inoltre viene chiamato con nomi molto buffi.

Io penso che i gatti neri non portino sfortuna, ma che sia soltanto una superstizione, come ad esempio quella secondo cui aprire un ombrello in un ambiente chiuso fa morire il più vecchio.

La caratteristica dell’autrice è che riesce a rendere la lettura piacevole al lettore, perché rende il libro comico, ma nello stesso tempo avventuroso e intrigante.

Molti anni fa, quando ero piccola, mi è capitato di avere solo per un po’ di tempo un gatto nero, e non mi ha per niente portato sfortuna, anche se secondo la superstizione è vero.

Io se fossi nei panni di un gatto preferirei avere una vita sola, perché basta e avanza, e comunque bisogna viverla fino in fondo.

Grazie a questo fantastico libro sono riuscita a viaggiare in tanti posti e in epoche diverse, anche grazie al modo di scrivere dell’autrice, ed è difficile staccarsi dalla lettura.

Voi compagni credete alla superstizione dei gatti neri che portano sfortuna? E lei prof?

Aspetto con ansia una vostra risposta…

Saluti,

Vale.