Parlando di maschi e femmine…

– Karin, pensa che brutto essere una bambola-.

– Perché? Io ho un sacco di bambole e non si lamentano mai …. e poi io non mi lamenterei di poter giocare tutto il giorno-.

– Sì, ma alla lunga ti annoi; non puoi nemmeno muoverti per conto tuo! Sarebbe forte essere un libro …-.

– Cosa? Josè, sei impazzito?? Come fa ad essere forte, con tutte le pagine piegate, le tarme che ti mangiucchiano e i testi lunghi e noiosi!-.

– Ed essere femmina?-.

– In che senso, scusa?-.

– Come è essere femmina?-.

– Beh, è … da femmina, che domande! Con la voce, gli occhi e i capelli da femmina-.

– Sì, ma cosa si fa quando si è una femmina?-.

– Si gioca con le amiche, si prepara il tè, si studia danza, si rammendano le gonne e si impara a suonare il pianoforte-.

– E basta?-.

– No, ci si comporta anche da femmina:bisogna essere educate, fare le brave e non essere maschiacce, ecco. E i maschi?-.

– Mah, ci sono cose che fai che ti rendono maschio …-.

– E cosa fate per essere maschi?-.

– Boh, noi giochiamo a pallone, andiamo in campagna con i nonni, costruiamo i trattori con il fil di ferro…. Diamo la caccia alle lucertole!-.

– Josè, che schifo-.

– Questo lo dici tu, Karin! Dici così perché sei una femmina-.

– Comunque, secondo te quale è il più bello, Josè?-.

– Non lo so, Karin. Per te è meglio essere femmina, perché sei femmina; io preferisco essere maschio, perché lo sono già e mi piace-.

– Forse hai ragione, forse non c’è una regola …-.

Adesso Karin e Josè sono diventati grandi, hanno figli, una famiglia, sono dei nonni.

Se i loro nipoti si incontrassero oggi, nel 2012, e parlassero della stessa cosa … cosa si direbbero?