Brividi in 4 righe

Ragazzi, avete mai provato a scrivere un horror in poche righe? Beh, io sì.

È solo un esperimento, non garantisco nulla …. vediamo se riesco a farvi tremare di paura.

MAVIS E I SUOI INCUBI…

Non era raro che Mavis Rotterfredit facesse degli incubi, ma il periodo in cui questi presero vita fu un tempo d’inferno: erano incubi a cui lei partecipava, da cui si risvegliava immersa in un mare di sangue e di vischioso liquido nero. Incubi che non riusciva a raccontare perché la voce le moriva in gola, bloccata da chissà quale forza sovrumana.

Ma quando quel giorno Mavis trovò la scuola vuota,  percepì una sensazione che la spinse a correre verso la porta, stranamente chiusa: la mano gelida che le artigliò la spalla le fece mollare la presa sulla maniglia. La sostanza nera dei suoi incubi aveva preso magicamente vita e ora era un’ombra terrificante che la minacciava con una grossa falce.

Si gettò a perdifiato verso una stanza vuota e si chiuse dentro, la pietra fredda la fece rilassare per un attimo… poi ancora l’ombra che la afferrò, stavolta per la gola.

La voce le moriva in bocca, come se stesse annegando l’aria non le entrava più nei polmoni, il sangue le fece vedere tutto rosso, si aggrappò all’ultimo brandello di coscienza, si liberò e corse ancora fino alla porta.

L’ombra non si vedeva più, credette di essere salva a un passo dal cancello della scuola, poi però….

Insomma l’unica che visse per raccontarlo fu l’ombra che tormentò la ragazza finché non esalò l’ultimo respiro, prima che Mavis soffocasse: è stato proprio il mostro a scrivere questa storia…. e chi la legge non vivrà così a lungo per poter fare lo stesso….

Sono interessata ad ampliarlo in caso qualcuno voglia leggerlo completo, ma ricordate l’ultima riga del racconto …..