CHE STRANO ESSERE: ME STESSO

Mio padre mi chiama orso, per le mie risposte svogliate di mattina presto, mia madre “topone” perché per lei sono quasi sempre coccolone, mio fratello piccolo”panzone” per via dei miei 83 chili e Stefano, beh lui mi chiama con soprannomi diversi ogni giorno tanto che sarebbe troppo lungo elencarli. Ma in realtà io mi chiamo Matteo. E allora perché tutti quei nomi strani?

Ma sarebbe meglio che mi descriva:

io sono un ragazzo di dodici anni nato a Carpi in provincia di Modena. La mia statura è di un metro e ottanta (e di questo fatto molta gente si meraviglia) e come già scritto all’inizio sono un po’ pesantuccio. I miei capelli sono castani come anche gli occhi. Numero di scarpa? Beh, naturalmente 46, per controbilanciare statura. Indosso sempre jeans, alternando il colore chiaro e scuro, maglietta (anche psichedelica) con sopra una bella calda felpa colorata.

Frequento la scuola media Guido Fassi nella classe 2^G, la “casa della confusione”, la quale si annida negli angoli più oscuri della classe.

La pallacanestro è la mia passione fin da piccolo e grazie alle mie doti (le quali8 non sempre mostro in campo) sono riuscito a guadagnarmi un posto da titolare. Ma non è facile svolgere i compiti scolastici e poi andare subito ad allenamento!

Amo la musica rock (come già scritto in uno dei miei testi), ma odio il metal. Adoro i film d’azione, come I Pirati Dei Caraibi, ma non quelli sdolcinati e monotoni, come Twilight (che schifo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). La mia squadra (di calcio) preferita è la magica Inter, mentre quella legata al basket è la Monte dei Paschi Siena (ma dubito che anche quest’anno vincerà il campionato).

Penso di avervi fatto capire abbastanza di me e spero che anche qualcun altro mio compagno si autodescriva.