Charoline e i lupi mannari-capitolo 2

Charoline decise di raggiungere il retro della palazzina. Guardò misteriosamente la luna: era piena, rotonda come una palla da calcio. La ragazzina girò l’angolo e vide diverse persone attorno ad un fuoco. Tra queste però non seppe riconoscere Paul.
“Scusate, posso chiedervi chi siete?” si rivolse con voce tremolante al circolo.
Improvvisamente una testa, all’apparenza umana, si girò di scatto: due occhi verde smeraldo la fissarono mentre il resto del viso continuava a mutarsi. Denti e unghie si fecero subito più grandi insieme al respiro, che trascinava con sé gocce di bava. In un batter d’occhio i vestiti delle persone si strapparono e una folta peluria di una sfumatura tra il marrone e il verde rivestì completamente il loro corpo. Erano dei veri LUPI MANNARI!
Charoline corse via chiedendo aiuto, ma la palazzina era muta. Nella fretta corsa per salvarsi, sbatté la testa contro un albero di un parco lì vicino e perse i sensi.
Svenuta sulle foglie secche si mise a sognare: sognò che era a casa, sdraiata sul suo letto leggendo il solito libro di Roald Dahl e come per incanto, il romanzo prese fuoco e tutta la sua allegria se ne andò con la cenere della carta che fluttuava nell’aria.
Al suo risveglio si ritrovò davanti una di quelle bestie feroci.
“Chi siete e che cosa volete da me?”
“Noi siamo la setta dei lupi mannari, che ogni cento anni si raduna per vendicare il nostro grande capo Lecir. Questa notte, una persona deve morire e sei tu la prescelta.” Disse il capoclan dei lupi respirando affannosamente.
Spaventata a morte per quello che le poteva succedere, Charoline si diresse verso una vecchia casa diroccata situata di fronte al parco. Si guardò indietro svariate volte, ma l’ultima volta vide un lupo assalire il capo branco.
“Non fermarti, scappa! Qui ci penso io!”
Era Paul. Charoline lo riconobbe dalla lacerazione all’orecchio. Ma non perse tempo e aprì la porta della casa, inseguita da altre due bestie.
All’improvviso, un fulmine colpì un’asse di legno obliqua, la quale prese fuoco e con essa l’intero edificio. La ragazzina salì al secondo piano ma, per niente spaventati dalle fiamme, i due lupi mannari la inseguirono. Lì la circondarono e attesero il momento giusto per attaccare.
Fortunatamente il pavimento sotto di loro crollò deteriorato dalle fiamme. In quel momento, Charoline pensò a tutti i gli avvenimenti più belli che le fossero mai capitati e alla vita che aveva sempre sognato di trascorrere, ma che ormai non le sarebbe più appartenuti.
I due lupi caddero morti al suolo, mentre lei era ancora in aria. Allora chiuse gli occhi aspettando il suo destino; il quale però non arrivò: Paul, con un balzo fulmineo, riuscì a prendere Charoline per il colletto e a metterla in salvo.
Dopo cinque giorni di ospedale, la ragazzina tornò alla sua dolce casa, dove c’era Paul ad aspettarla per chiarire i fatti.
In seguito, i due amici presero le distanze fra loro, siccome Charoline non voleva più a che fare con lupi mannari e altre bestie del genere.
THE END.