Capitolo 6 – A fuoco

Era passata qualche ora, da quando i ragazzi avevano visto quello strano uomo-squalo , e la calma era appena tornata su di loro mentre cavalcando guardavano il tramonto all’ orizzonte. Quando la quiete di quel luogo, venne interrotta da una dozzina di grida animalesche. I cavalli si fermarono nervosi sulla piccola stradina collinare fatta di ciottoli, mentre scalciavano nervosi. Qualcosa, era la dietro. Dietro a quella piccola collinetta, c’ erano degli animali feroci. Un’ idea balenò terrorizzante nella mente di Atun: Quelle specie di uomo misto animale! Atun scese da cavallo non più impaurito ma deciso:
“tutti giù” ordinò” voi legate i cavalli, tu Friest preparati”
“finalmente sì che si ragiona, vedo che cominci ad avere un’ intuito draghesco”
Atun non ci capì molto, ma una cosa era certa: anche lui lo pensava.
Atun iniziò ad arrampicarsi su per la collinetta che li divideva dalla battaglia. Quando una voce dentro di lui risuonò:
“ perché camminare se puoi volare?”
Atun non ebbe il tempo di protestare che le sue ali lucenti si spiegarono e si librò in volo per ispezionare la battaglia: Una carovana era assalita da una serie di animali umanoidi che avevano fatto un cerchio attorno alle carovane. Ad un certo punto uno di loro, un semi-leone, forse, alzò la testa e lo vide: un drago d’ oro che svolazzava sopra di loro, e piano a piano tutte le teste di quelle creature: lupi, leoni, pantere, tigri. Si alzarono ad osservarli. Un’ ondata di calore percorse la bocca di Atun e un cerchio di fiamme proprio dritto su quel gruppo di creature ancora sbalordite gli uscì dalla bocca.
“Niente male eh? Che voto mi daresti?”
Atun non rispose,ancora fissando il cerchio che creature carbonizzate avevano formato attorno alla carovana ancora intatta.
“Va bene, siamo in versione voto di silenzio? Va bene, allora il voto me lo do io: dieci e lode, dato che non ho toccato nemmeno con uno zampillo la carovana”
Proprio in quel momento un semi-leone, con ancora la criniera in fiamme rotolò fino ad incendiare un carro, lasciando un sorriso beffardo sul suo volto morente.
“non startene lì impalato Friest! Vai a chiamare gli altri, e fa che portino del’ acqua per spegnere le fiamme io intanto provo a salvare più persone che posso.”
Ma non ce ne fu il tempo. Le fiamme divamparono su tutti i carri: uno ad uno intrappolando i carovanieri al loro interno. Atun cadde
“No!”
E piano a piano i sensi lo abbandonarono lasciandolo steso per terra aspettando aiuto.