3 buoni motivi per andare in bagno insieme

Scrivo a tutti i maschi che pensano che andare in bagno in cinquanta sia una cosa poco normale.

Vi sono almeno tre buone ragioni per “farla” in presenza di un’amica. Per prima cosa la paura che la porta si apra anche se è chiusa a chiave. Metti caso che la serratura sia rotta e che tu stia beatamente seduta sulla tavoletta , non hai nessuno che ti possa coprire se mai dovesse entrare qualche ospite indesiderato. Per fortuna non mi è mai successo, però una volta mi è capitato di aprire la porta e trovarci qualcuno intento a “liberarsi”. E figuratevi, se me ne ricordo io, la poveretta non potrà certo dimenticarsene.

Quando eravamo alle elementari e le porte dei bagni non avevano le chiavi, qualcuno doveva per forza tenere chiuso. Capitava a volte che, per sbaglio, entrasse in bagno qualche maschio ed ecco il più grosso problema. Chi fosse il più imbarazzato non si sa. Se il poveretto che aprendo la porta vi trovava una gentil donzella, o quest’ultima che da quel momento avrebbe potuto affermare di aver urinato in presenza di un giovane ometto.

Seconda ragione. Solitamente, i bagni delle scuole sono tenuti puliti. E per questo non ho nulla da lamentarmi. l problema è che negli angolini più nascosti e segreti si annidano strani animaletti e tra questi i ragni. Entrando in un bagno sconosciuto, meno ci si guarda intorno e meglio è. Nel caso in cui si dovesse notare da subito che il bagno pullula di ogni genere di bestie, è meglio tenersi la pipì e darsela a gambe. Questo solo se si è da sole. In due, invece, non ci si fa nemmeno caso; mentre una fa ciò che deve fare, l’altra parla e così nessuno si guarda intorno.

Mi è capitato una volta, durante una gita, di dovermi fermare in un autogrill per andare in bagno. Quella volta ero con mia madre e ci tengo a sottolineare che le madri tendono a rimanere fuori. Spero che nessuno di quelli che stanno leggendo queste righe sia debole di stomaco. Ciò che quel giorno mi si è presentato davanti agli occhi, più che un bagno sembrava una scena del crimine. Ovunque c’erano capelli e alcune macchie di sangue. Oltretutto sul muro, qualcuno aveva disegnato la sagoma di un uomo, proprio come quando nei film polizieschi viene assassinato qualcuno. È inutile dire che me la sono filata. E così mia madre mi ha sgridato perché sono la solita fifona. Se ci fosse stata una mia amica mi avrebbe dato ragione.

Terzo motivo.

Se si ha la fortuna di beccare un bagno con lo specchio è tutto a posto, altrimenti… Le amiche servono anche a questo. Visto che noi femmine dobbiamo essere sempre perfette, coi capelli a posto, la maglia che cade nel modo giusto e tante altre sciocchezze, una controllatina prima di uscire ci vuole. Per questo l’amica che ti porti in bagno deve essere una vera amica. Altrimenti potrebbe dirti che sei perfetta e invece hai i denti sporchi, i capelli scompigliati e magari anche un pezzo di carta igienica che ti penzola dai pantaloni. Bisogna stare attenti, le femmine sono tremende, delle vere vipere. I maschi, invece, uscendo dal bagno non devono preoccuparsi di niente. Per loro è semplice, se piaci, bene, altrimenti “chi se ne frega”. Noi no, se abbiamo qualcosa fuori posto ci prendono in giro, forse lo fanno ingenuamente, ma a noi a volte pesa.

Questa cari lettori era l’ultima ragione, non che non ce ne siano altre ma questa sono le più importanti.

Cari compagni con questo brano vi volevo dire di smetterla di criticarci per questa nostra abitudine. È un segno di affetto e di fiducia.