RACCONTO – “UN ARTICOLO DI SUCCESSO” di Martina Coloretti
Rebecca e la sua amica Giulia vivevano a Milano, una grande città del Nord, sempre trafficata e con lo smog alle stelle in ogni periodo dell’anno.
Le due ragazze avevano deciso di andare a vivere insieme durante l’università, e, per risparmiare, aveva affittato insieme un piccolo appartamento che si trovava in periferia, in una zona piuttosto distante dalle comodità del centro.
Ora entrambe si erano laureate in giornalismo, ma, mentre Rebecca aveva una vera e propria passione per le notizie e lavorava come apprendista presso un piccolo giornale locale, Giulia aveva invece fin da subito deciso di cercare lavoro come commessa in uno dei grandi negozi del centro. Anche fisicamente le due erano del tutto diverse: mentre Rebecca era robusta, castana e non tanto alta (o meglio bassina), Giulia era alta e molto sottile, con lunghi capelli biondi; mentre Rebecca aveva molta fantasia e la testa perennemente tra le nuvole, Giulia aveva invece i piedi ben piantati per terra ed aveva ben chiari i propri obiettivi.
Il capo aveva incaricato Rebecca di scrivere un articolo su un omicidio accaduto qualche giorno prima. Un cuoco cinese era stato trovato accoltellato nella cucina del suo ristorante; la polizia aveva indagato, erano stati interrogati i testimoni e raccolto ogni indizio, ma non era stato trovato il colpevole.
Rebecca vuole farsi un’idea chiara della situazione, quindi appena ricevuto l’incarico si precipita al ristorante, con un registratore ed un taccuino per gli appunti. Sul posto non trova nessuno, quindi può muoversi liberamente e osservare tutti i dettagli.
Mentre riflette sul caso, mordicchiando la matita che aveva portato con sè, nota che nella pila ordinata di pentole, solo una è spostata ed ha il coperchio inclinato……si avvicina incuriosita e vede che all’interno è nascosto un grosso coltello insanguinato……deve per forza essere l’arma del delitto!!
Rebecca è sconvolta, ha paura e non sa cosa fare, non le era mai capitata un’avventura del genere!
Prima ancora di chiamare la Polizia, telefona subito a Giulia, che saggiamente come sempre, le consiglia di non muoversi e di aspettare in rinforzi, anche per non cancellare indizi preziosi e per non inquinare le eventuali prove.
Rebecca quindi si mette in un angolo e lascia che gli agenti prendano tutte le impronte, raccolgano le prove ( mettendo ogni oggetto con estrema delicatezza in sacchettini trasparenti), seguano ogni traccia e facciano ogni verifica ed osserva attenta ogni mossa, scrivendo veloce sul suo taccuino e cercando di non intralciare le operazioni.
Dopo ore la Polizia si allontana ed anche Rebecca è costretta ad andarsene e, mentre con la metropolitana ritorna stanca al suo appartamento, cerca di riordinare le idee su tutto quello che ha visto quel giorno.
In effetti le indagini non richiesero molto tempo…l’assassino doveva essere inesperto, visto che aveva lasciato impronte dappertutto, quindi, in pochi giorni venne individuato il colpevole.
Si trattava del cameriere filippino che il cuoco aveva licenziato pochi giorni prima; in effetti la Polizia aveva già forti sospetti, visto che un altro cameriere li aveva sentiti litigare ed urlare il giorno stesso dell’omicidio e visto che il cameriere non aveva un alibi per la sera del delitto (durante gli interrogatori aveva raccontato di essere rimasto a casa da solo a leggere un libro…).
Rebecca quindi si mise subito al lavoro, accese il proprio portatile, lavorò tutta la notte per scrivere l’articolo (mentre Giulia dormiva beata nella stanza a fianco) ed alla mattina lo inviò immediatamente al proprio capo con internet….. sperando di aver fatto un buon lavoro.
In effetti il pezzo piacque moltissimo, venne pubblicato addirittura in prima pagina ed il suo capo la ringraziò moltissimo per il lavoro fatto e per la velocità con cui l’aveva consegnato.
Rebecca era proprio fiera di sè! Non solo era stata determinante per risolvere il caso, ma era riuscita a scrivere un bellissimo articolo, ricevendo complimenti dal capo e dei colleghi……e ovviamente anche dalla sua amica Giulia!
DI MARTINA COLORETTI 10/02/16
1H2015
8 Marzo 2016 - 17:15 ·Questo testo mi piace molto perché è molto coinvolgente e abbastanza scorrevole. E’ in stile giallo (tra l’altro un genere che non mi piace) e come Martina è riuscita a scriverlo così bene e curato in tutti i dettagli l’ha trasformato in un vero e proprio racconto giallo. La sua tecnica di scrittura è molto interessante: descrittiva e semplice.
Secondo me per rendere il racconto ancora più completo poteva espandere di più certi punti della storia, cioè raccontare qualche cosa in più, per rendere il brano anche più interessante. Per me è un bel testo, e come ho scritto prima, anche se a me non piacciono i racconti e i libri gialli, questo è stato l’unico a piacermi. Poteva anche aggiungere parti descrittive riguardo alla vita e agli hobby di Rebecca e di Giulia, e io avrei messo un inizio diverso, secondo me troppo banale.
Comunque molto bello, davvero!!!
1H2015
9 Marzo 2016 - 19:25 ·Leggendo il testo nella mia mente mi sono immaginata tutta la storia, io metterei un po’ più di emozioni e di dialoghi così i personaggi prendono vita. Bisogna togliere tutte le parentesi così la lettura è secondome più scorrevole. Il testo secondo me è fatto veramente bene.