Porte, porte, porte!
Porte, porte, porte!!!
Sono ovunque, ci devono sempre mettere delle porte! Quei guardiani minacciosi che si interpongono fra te e l’altra stanza.
Non potete darmi torto: fin da piccoli c’è una soglia che si ha paura di attraversare. Chi non ha mai puntato i piedi nell’ingresso (che tanto somiglia ad una ghigliottina pronta a tagliarti il collo) quando sapeva che oltre quell’antro lo attendevano la nonna appiccicosa che non vede l’ora di pizzicarti le guance, quell’avvoltoio del professore che ti chiama interrogato essendo più che consapevole che tu non hai studiato, la diabolica mamma che ti rifila una scodella di cavolo bollito con broccoli e fagioli, il papà alternativo che ti imbarazza ballando tormentoni sud-coreani o …. peggio di tutti: il dentista schizzato il quale, già inforcata la siringa, non esita ad iniettarti una dose extra di anestesia amara come il veleno per estrarti un dente con le tenaglie???????
Per non parlare di tutti i difetti di porte, portoni, porticine e simili:
Creano fobie inutili, come la paura di sbatterci contro, di romperle, di perdere le chiavi ecc……
Possono nascondere mostri, bizzarre creature e il gatto indemoniato dei vicini.
Hanno maniglie che somigliano troppo a malefici gnometti con il naso lungo e ricurvo.
Ci separano da cose che non conosciamo, ed è risaputo che l’essere umano ha paura dell’ignoto.
Se il mio criceto è in fin di vita nella mia cameretta, io non posso fiondarmi lì direttamente per soccorrerlo: devo prima aprire la porta spingendo la maniglia e poi richiuderla, perché se la lascio aperta entra una corrente di aria fredda e mi becco un accidente. Nel frattempo, il mio amato animaletto domestico è già bello che stecchito!
Certo: ci soni anche porte più simpatiche, come quella della casa dell’amica che non vedi da tanto tempo, o quella della palestra dove incontri le tue compagne e ti rilassi dopo un estenuante pomeriggio di compiti.
Non è escluso che (in alcuni casi) anche gli antri più sicuri ci appaiano come luoghi spaventosi: mi è capitato di andare ad una partita della mia squadra di pallavolo dove non potevo giocare perché stavo male e credo di essere stata ferma sulla soglia per cinque minuti buoni. Ho temporeggiato perché temevo di averle deluse , temevo che mi odiassero perché non ero venuta a giocare con loro. Ma alla fine ho spinto comunque la maniglia.
Concludo con una qualità positiva delle porte: nel genere letterario del fantasy, esse sono l’accesso per mondi sconosciuti, magici e sottosopra. È un punto a favore, perché io ADORO il fantasy!!
Alessia2012
11 Giugno 2013 - 09:37 ·anche qui vi siete proprio scatenati con i commenti …
che è successo la fine della scola vi ha fuso il cervello?!?!?!