la maledizione del titano

Ragazzi problema, non so a chi scrivere, due non so cosa scrivere. Perché poi alla fine lo sanno tutti che quando un libro mi appassiona dopo non so cosa dire. Comunque il racconto in prima persona coinvolge sempre il lettore al massimo, e mi era venuta la voglia di ricominciare da capo il mio romanzo e scriverlo in prima persona, perché si sa, la prima persona scritta in un momento frenetico come una battaglia ti  coinvolge, nel senso che non capisci più in che mondo vivi, il tuo o quello del libro. E se devo dire la verità ho passato dei momenti in cui credevo che gli dei greci esistessero per davvero, e tentavo di capire di chi fossi figlio io, per fortuna adesso sto un po’ rinsavendo, perché prima, col fatto che lo scrittore continua a scrivere dell’esistenza di questi giganteschi dei di sei metri che vivono al seicentesimo piano dell’Empire State Building. Adesso, dato che ho divorati tanto facilmente i Percy Jackson li sto rileggendo, anche perché così riesco a farvi delle lettere più approfondite. Comunque ricordatevi una cosa, se amate i libri frenetici che descrivono ma allo stesso tempo hanno il ritmo veloce prendete i libri di Riordan e poi ditemi che ve ne pare