Dieci piccoli indiani – Mie opinioni
Cari compagni di classe e cara prof,
sto leggendo “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie, sono quasi alla fine.
Questo libro era da tantissimo che volevo leggerlo, diciamo da quando un esperto è venuto a parlarci proprio di questo libro a scuola.
Il libro parla di dieci persone, invitate da un certo signor Owen a passare le vacanze nella propria accogliente casa su Nigger island, un’isola deserta dove c’è solo questa casa.
Queste persone però vengono praticamente attirate in una trappola e si ritrovano imprigionate su quest’isola dove ci sono solo loro dieci, poi una a una muoiono tutte.
Ed è strano perchè le loro morti coincidono con una filastrocca appesa in camera da letto di ogni invitato. E’ bello perchè dopo il secondo assassinio capiscono che l’assassino non può essere un estraneo ma bensì uno di loro dieci e tutti cominciano a sospettare l’uno dell’altro.
Il personaggio che mi è piace di più è il giudice Wargrave perchè in tutti i casi riesce a mantenere la calma e a prendere in mano la situazione.
Invece il personaggio che non mi è piaciuto affatto è Marston, un prepotente ragazzaccio fannullone che però in un certo modo ricorda me, nel senso che anche nei momenti difficili riesce a mantenere la sua aria di menefreghista.
Per ora è il libro che mi ha appassionato di più: ogni volta che leggo una pagina mi viene voglia di leggere anche quella dopo.
Questo giallo di Agatha Christie è scritto molto bene: non trascura nessun particolare, le emozioni, dialoghi descrizioni sono scritte benissimo.
Mentre leggevo questo libro provavo una sensazione di brivido pensando tra me e me: “Per fortuna non ci sono io su Nigger island”.
L’autrice è stata davvero brava, perchè non è facile scrivere un giallo, lei invece è riuscita a renderlo interessante, e pieno di suspense.
Vorrei fare una domanda rivolta a tutti: chi ha letto “Dieci piccoli indiani” può descrivermi anche lui o lei cosa ha provato?
Aspetto le vostre risposte
Ciao a tutti
Maurizio
Jenny Poletti
27 Ottobre 2008 - 15:39 ·Caro Maurizio,
anch’io ho sentito la narrazione di Maretti di “I dieci piccoli indiani” e ne sono rimasta affascinata. Il romanzo è costruito come un ingranaggio perfetto. L’abilità della scrittrice sta anche nella capacità di creare un’atmosfera di tensione, di sospetto tra gli invitati, oltre all’incredibile desiderio nel lettore di scoprire la soluzione del mistero.
In effetti il lettore è trascinato nella storia e si trova a diventare quasi l’undicesimo ospite sull’isola. Come gli altri prova paura, analizza ogni indizio, cerca il colpevole con foga, non si fida di nessuno. Insomma vive quasi in prima persona la vicenda. Manca solo la terribile filastrocca sul comodino.
Se ti piacciono i gialli classici, prova anche con Artgur Conan Doyle e il suo grande Sherlock Holmes! Che ne dici? Oppure vuoi passare ad un altro genere?
A presto,
la prof.