Un sacco di risate una valle di lacrime

Cara prof,

questa lettera è indirizzata a lei ed è sul libro che mi ha consigliato di leggere. Devo essere franco, a prima vista questo “capolavoro” (come lo definisce l’autore) non mi ispirava un gran che. Sarà forse perché è per ragazzi di età inferiore alla mia oppure per le tecniche di scrittura dello scrittore (il quale sul retro del libro è definito addirittura come uno dei più celebri autori americani di vignette satiriche), ma dalle prime pagine mi veniva voglia di trascurarlo. Al momento mi trovo circa alla metà del racconto, ma le riassumerò quello che finora è accaduto.

Il libro parte con delle simpatiche battutine dell’autore, il quale racconta di un cacciatore tremendamente sfortunato che subito non c’entra un fico secco col racconto, ma in seguito si rivelerà parzialmente importante per la storia (devo ammetterlo: qui qualche risatina me la sono fatta). Ma proseguendo con la lettura emerge la descrizione del protagonista di questo libro. Roger è un principe figlio di re “Comediavolosichiama” (detto così perché compone le frasi sempre nel modo sbagliato), ma invece che comportarsi da nobile, si diverte con tutto e fa morir (nel vero senso della parola) dal ridere la gente. Re “Comediavolosichiama” è disperato e chiede aiuto al suo mago di fiducia, mago J.Wellington , il quale escogita un piano e manda in missione Roger, con un sacchetto di polvere magica, nella “foresta del persempre “, chiamata così perché appena entrato non puoi più uscirne. Ci vogliono ben tre anni per far sì che Roger capisca come uscire dalla foresta, ma una volta fuori da essa si ritrova in un paesaggio di roccia (questa parola sarà ripetuta dello scrittore per diverse volte). Qui Roger incontra Lady Sadie, la donna di servizio della bellissima principessa Petulia, la quale è stata rapita da un gigante. Questa notizia spinge il nostro protagonista a trovare un modo insieme alla gentil donzella per fuggire dalla valle di roccia.

Io gliel’ho raccontata così, ma lo scrittore, mediante lunghe ripetizioni, ha reso il racconto molto più lungo e questo potrebbe risultare molto noioso nei confronti del lettore. Io spero che sia come ha detto Giacomo, cioè che più avanti il racconto diventi un po’ più divertente, perché fino ad adesso la storia è stata priva di colpi di scena.

Continuerò a leggere questo libro, sperando che mi regali qualche emozione.