L’inventore di sogni

Cari compagni e cara prof.,

il libro che ho iniziato a leggere dopo aver finito quello delle “Cronache di Narnia” è “L’inventore di sogni”, di cui l’autore è Ian McEwan.

Tra i libri che possiedo ho deciso di leggere questo perché, anche se lo abbiamo letto in classe in prima con il prof. Anderlini, non ricordo più la storia e ho pensato di riviverla.

Parla di un bambino di nome Peter: ha circa dieci anni; il volto è coperto di lentiggini e colorito; ha una sorella più piccola, con cui litiga spesso, ma che alla fine vanno abbastanza d’accordo; il padre si chiama Thomas e la madre Viola; non è molto intelligente e molto spesso gli capita di addormentarsi sui banchi di scuola e di fare sogni molto strani.

Eppure la gente lo considera un tipo complesso perché se ne sta sempre zitto e tranquillo e gli piace stare da solo senza dare e ricevere fastidio.

Immagina storie nella sua testa: con una pomata pensa di far sparire la sua famiglia oppure cerca di immedesimarsi nella vita di un gatto e viverla e tante altre cose.

L’unica cosa che non mi è chiara di questo libro è perché, il protagonista immagina e pensa di fare queste cose.

L’unica cosa che subito mi viene in mente pensandoci è la paura di diventare adulto, perché proprio all’inizio del libro ci sono le riflessioni degli adulti su Peter.

Una cosa che mi ha subito colpito di questo libro è che nelle prime pagine si parla solo del protagonista presentando gli elementi fondamentali della sua personalità.

Io sinceramente non penso che Peter sia un bambino fuori dal normale, ma certamente un bambino diverso dagli altri perché è strano che ad un bambino di 10 anni non piaccia stare in compagnia dei suoi amici e divertirsi.

Secondo me l’autore lo ha descritto in questo modo per farci capire che non tutti i bambini e non solo, sono uguali, ma bisogna accettarli così come sono, per la loro personalità ma anche per la loro stranezza.

Adesso, però, vi devo salutare.

Continuerò a leggere il libro e continuerò ad informarvi delle strane cose che accadono.

Aspetto le vostre risposte.

Baci!

Ciao.