La storia Iqbal – Impressioni finali

Cari compagni e cara prof,

ho appena finito di leggere il libro “La storia di Iqbal”, in cui si descrive lo sfruttamento minorile in Pakistan. Parla di un gruppo di ragazzi e bambini che lavorano presso un laboratorio tessile in una città del Pakistan. Lavorano per un certo Hussain Khan che li costringe a lavorare tutto il giorno cucendo dei tappeti, ma sopratutto parla di Iqbal, un ragazzo molto ribelle e buono che da subito cerca di aiutare tutti.

Mentre leggevo queesto libro provavo molta pena per questi ragazzi ma verso la fine del libro quando i bambini erano liberi e felici provavo molta gioia e allegria per questi ultimi.

Il libro descrive molto bene le emozioni dei bambini quasi da farti sentire come loro e fare immaginare le scene dentro la testa del lettore.

La cosa che mi è piaciuta di più è che l’autore ha scritto il libro in prima persona facendola raccontare ad un personaggio del libro, questo rende il libro più emozionante e reale perchè inserisce dei commenti da parte di questa ragazza la quale si chiama Fatima ed è la migliore amica di Iqbal, e lei che in un certo senso aiuta Iqbal nella sua lotta contro lo sfruttamento minorile.

Questo libro mi ha fatto molto riflettere sulle condizioni di vita di questi bambini privati della loro infanzia e della loro libertà. Separati dalle rispettive famiglie e costretti a lavorare così tanto da sentirsi male, sia esteriormente che interiormente.

Secondo me (come ho già detto in Oliver Twist) non è giusto privare i bambini della loro infanzia e della loro adolescenza perchè è quello il momento di divertirsi perchè quando si è adulti è un pò più difficile divertirsi…

Comunque il libro mi è piaciuto davvero tanto.

Saluti, Maurizio 🙂