Eragon: fantasy, che passione!
Cari compagni e compagne,
questa settimana vi voglio parlare di “Eragon”, il mio libro preferito.
Esso fa parte di una serie di quattro libri, chiamata “Ciclo dell’Eredità”, di cui, per ora ne sono stati pubblicati solo due, “Eragon” ed “Eldest”.
Ho deciso di parlarvi di questi libri perché sta per uscire il terzo, ovvero “Brising” e questo avvenimento mi da una grandissima felicità. So che molti di voi penseranno che sono proprio malata per essere felice solo per un libro. Beh, pensate pure quello che volete, ma vi assicuro che dopo un anno di attesa la notizia di questa uscita mi ha reso davvero felice.
La mia situazione, però, non è delle migliori, poiché prima di poter leggere “Brising” devo: finire di leggere “Le cronache di Narnia”, leggere tutti e tre i libri de “Il signore degli anelli”, rileggere “Eragon” ed “Eldest” per rinfrescarmi la memoria.
Ora nel caso in cui qualcuno non lo sapesse, tutti i libri che ho citato sopra sono dei “mattoni”.
Comunque, tornando a noi, stavo dicendo che “Eragon” è il mio libro preferito.
Questo romanzo, da cui è stato tratto un film, parla di un ragazzo che si chiama appunto Eragon, che trova un uovo dal quale nascerà poi un drago, Saphira. Con l’aiuto di Brom, un vecchio cantastorie, il giovane impara a combattere, a volare con la sua dragonessa e ad usare la magia. Brom gli racconta anche la storia dei Cavalieri dei draghi, degli elfi e dei nani e gli insegna l’Antica Lingua. I due viaggiano insieme per raggiungere i Varden, un gruppo di ribelli che si nasconde dai nani, nei monti Beor. Durante il viaggio Brom muore ed Eragon soffre come se avesse perso un padre. Trova inoltre l’aiuto di Murtagh, un giovane ragazzo che lo aiuta nel viaggio. I due, uniti contro Galbatorix, il sovrano di Algesia, salvano la vita di Arya, una giovane elfa di cui Eragon si innamorerà.
Sfortunatamente ho iniziato a leggere questo libro solo dopo aver visto il film e così in alcuni punti mi perdo un po’. L’errore più grande che faccio è immaginarmi Eragon biondo e con gli occhi azzurri, come l’attore che lo ha interpretato nel film. Nel libro invece, il ragazzo è moro e con gli occhi scuri. Per il resto però, leggendolo, sono riuscita ad immaginarmi tutto benissimo.
“Eragon” è l’unico libro di cui mi riesco a ricordare ogni minimo particolare: i nomi delle città, le caratteristiche degli elfi e della Du Weldenvarden, la foresta in cui essi abitano…
Consiglio a tutti questo libro poiché è un fantasy davvero appassionante ed avvincente. Ma non solo, esso contiene un po’ di tutti i generi per questo può piacere a tutti quelli che avranno il coraggio di intraprendere questa lettura. So che è un po’ lungo ma una volta iniziato, arriverete alla fine senza problemi.
Se volete leggerlo potete chiedere a me, ve lo presterò molto volentieri.
Saluti
Michi
Jenny Poletti
5 Novembre 2008 - 20:23 ·Cara Michela,
grazie per la recensione, mi hai proprio fatto venire voglia di leggere il libro. Tu sai vero che l’autore l’ha scritto all’età di soli quindici anni? Quindi diventare scrittori anche giovanissimi è davvero possibile, nonostante la vostra incredulità e sfiducia croniche! Allora coraggio, aspetto il nuovo Paolini! 🙂
Visto che per tua ammissione sei fanatica, immagino avrai già visitato in lungo e in largo il sito italiano:
http://www.eragonitalia.it/
il primo ti è sembrato più appassionante? Non è che sei stata un po’ influenzata dal film?
A domani,
la prof.
michelap95
5 Novembre 2008 - 21:30 ·Cara prof,
sapevo già che Paolini aveva solo quindici anni quando ha scritto questo libro, ed è una delle cose che mi ha colpito di più.
Effettivamente sì, ho gia visitato il sito ed è proprio da esso che ho saputo che stava per uscire il nuovo libro. Prof, ha proprio ragione, un po’ sono stata influenzata dal film. Infatti, dopo averlo visto per la prima volta, ho pensato che sarebbe stato bello leggere anche il libro, è da lì che è iniziata la mia passione per il fantasy.
Leggere il secondo libro, infatti, è stato da un lato più bello e dall’altro un po’ meno.
Sicuramente la storia del primo libro è più appassionante.
D’altronde, però, leggere il secondo senza aver visto il film tratto da esso è stato più emozionante e coinvolgente, perchè sono riuscita a immaginarmi i luoghi descritti senza essere influenzata.
Nel secondo, però, inizia ad essere raccontata la storia d’amore tra Arya (l’elfa) e Eragon e questo è un fatto molto positivo, soprattutto per le lettrici più romantiche. Inoltre ci sono un mucchio di rivelazioni che lasciano a bocca aperta.
La cosa più brutta è che tutti i fatti più sconvolgenti avvengono alla fine.
Così il lettore si deve subire seicento pagine di calma piatta e poi rimanere di stucco alla fine.
Quando ho letto il finale di “Eldest”, stava per venirmi un infarto. Quindi lo sconsiglio vivamente a chi è debole di cuore.
Baci
Michi