So cosa hai fatto – Quale genere?
Cara prof.,
sono quasi arrivato alla fine del libro. Avevo già detto in precedenza che il libro era molto bello e anche adesso affermo la stessa cosa. Il genere è horror ma adesso sembra un libro giallo perché nel racconto si susseguono fatti sempre più misteriosi, numerosi colpi di scena, ricatti e bugie. Penso che un libro horror non deve per forza essere composto solo da omicidi, suicidi eccetera, per forza deve accadere qualcosa ma per me un libro horror deve anche contenere un velo di mistero perché è essenziale non fare annoiare il lettore, ma intrattenerlo.
Per questo, gli scrittori cercano di scrivere libri appassionanti. Il genere che preferisco non è l’ horror comunque nella vita bisognerebbe provare tutti i generi per stabilire quello “migliore”, cioè quello più adatto a noi e al nostro carattere. Perché il nostro carattere? Ogni persona è diversa, quindi pensa cose diverse, perciò ha gusti diversi da noi. Naturalmente c’ è anche a chi piace lo stesso genere, ma comunque il fatto sta che tutti siamo persone diverse, alcune potrebbero essere simili, ma anche se sono 2 gemelli, non saranno mai uguali. È questo il bello, le persone non sono uguali tra loro. Pensi se fossimo tutti uguali… Io non ci penso… Perché è scientificamente impossibile.
Per me leggere significa “ragionare” su una determinata cosa. Quando si legge, si vede o si sente una cosa noi spesso la commentiamo. Per me è la cosa migliore, dobbiamo sempre esprimere una nostra opinione e compiere ragionamenti logici. Quindi, leggere libri di vari generi, serve a farti aprire la mente verso nuovi “orizzonti di conoscenze”. Per questo non dobbiamo fissarci su un genere, ma è cosi per tutto, bisogna avere la mente elastica per farla ad adattare a tutte le situazioni, perché la vita, non sempre va come vorremmo: bisogna sempre avere un “piano B” cioè di riserva.
Jenny Poletti
19 Ottobre 2008 - 14:58 ·Caro Matteo,
grazie per le tue riflessioni. Sono d’accordo quando affermi che nella vita dobbiamo sperimentare diversi generi per trovare quello più adatto a noi e anche per spaziare con la mente. Tu sostieni che l’horror finora non sia il tuo preferito: quale genere ti ha per il momento maggiormente coinvolto e perché?
Dici anche che leggere significa per te ragionare: forse allora potresti sperimentare anche generi non fiction (non narrativi), cioè per esempio la saggistica, oppure il reportage giornalistico. In classe abbiamo un reportage che mi ha appassionato moltissimo quest’estate (anche se invece, nel mio caso, non è un genere che di solito apprezzo particolarmente). Si intitola “Hiroshima”. Certo l’argomento non è leggero, ma la storia è scorrevole e offre moltissimi spunti di riflessione. Cosa ne dici?
A presto,
la prof.