Pallavolo, si ricomincia!

La pallavolo mi è sempre piaciuta, come negarlo?

Certo che solo un pazzo poteva essere contento di dover andare in palestra tre volte alla settimana, magari dover fare i compiti di sera, arrivare sempre stanchi morti e sudare come degli orsi polari dopo tre mesi senza fare assolutamente nulla.

Tanto ormai ero in auto. E nulla avrebbe convinto mio padre a fare inversione e farmi saltare il primo allenamento. Quindi vediamo i lati positivi:

1- Rivedrò le mie amiche

2- Tornerò a giocare dopo tanto tempo

E …….. beh, non c’è altro.

E due motivi sono troppo pochi per ripartire con un po’ di grinta.

Nel frattempo arriviamo al cinema “Teatro Ariston” di San Marino.

Ecco il primo inconveniente della giornata: attendiamo le mie amiche, l’allenatrice non si vede, l’allenamento dovrebbe già essere iniziato da mezz’ora, dell’allenatrice nemmeno l’ombra, non abbiamo la più pallida idea di dove sia la palestra, allenatrice fantasma, constatiamo che non c’è nessunissima palestra vicino al cinema, MA DOVE CAVOLO è L’ALLENATRICE!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?

Finalmente un tizio in bicicletta si ferma e ci mette a conoscenza del fatto che la palestra è nella zona sportiva, esattamente dall’altra parte rispetto a dove siamo andati noi. Si vede che il vecchio bacucco che ha chiamato mia mamma per informarla aveva voglia di scherzare, oppure non sapeva che in quel luogo non c’era più una palestra da chissà quanti secoli!

Comunque,mano ai volanti e raggiungiamo la palestra con quasi trenta minuti di ritardo, bella figura il primo giorno …

L’allenatrice si chiama Martina e sembra simpatica, soprattutto quando ti fa fare esercizi guardando il soffitto per quasi un quarto d’ora senza poter fiatare o dovendo correre come atleti alle olimpiadi.

Poi eccola, quella sensazione di svenimento: le parole di Martina mi arrivano ovattate, coperte dal suono del battito del mio cuore, sento il sudore che mi scende sugli occhi, giù per il collo e per la schiena, mi si annebbia leggermente la vista, sento le gambe cedere ma dovevo comunque aspettare che l’allenatrice avesse finito di parlare.

Quella spiegazione sembra durare un’eternità, non ho quasi più energia, “Adesso svengo, adesso svengo!”. Poi finalmente le mie amiche iniziano a fare l’esercizio e io uso le ultime forze per raggiungere Martina.

“Martina, non mi sento molto bene ……

“E’ normale le prime volte, hai mangiato?? “

“Sì ma non sento male alla pancia, mi sento quasi svenire!”

“Sul serio? Vai a sederti un po’ così ti riposi”

FINALMENTE!

Mi appoggio al muro e mi accomodo sulla panca a bordo campo, le mie amiche passano senza farsi notare e
mi fissano preoccupate, mi basta uno sguardo per dir loro che sto bene e che non è nulla, sento il cuore rallentare progressivamente, alla fine il rumore torna normale, regolarizzo il respiro, aspetto.

Quando mi sento bene torno ad allenarmi, cavolo questa allenatrice vuole farci morire!

Poi la sospirata fine dell’allenamento, ci sdraiamo in cerchio a fare allungamento, sento i muscoli che bruciano.

Scambio giusto qualche frase con Sissy, la mia migliore amica,ma sempre attente a non farci beccare.

In sintesi: è iniziata la stagione della pallavolo.

Bilancio dei danni: rischio svenimento, mancanza di ossigeno, acido lattico e punture di zanzara ovunque.

Giudizio finale: mi piace!


Ma mi sono bastati un paio di allenamenti per cambiare idea …..

Che dire,di sicuro Martina è brava ma dovrei farmi fare il testamento da un notaio tutte le volte che mi alleno!

Sapete, non sono sicura di uscire viva da questa tortura.