Una trappola in bocca

Cara prof e cari compagni,

il titolo del libro che sto leggendo è “Una trappola in bocca”, e l’autore è Michel Lucet.

Questo narra le avventure di Cristina Boccaspina e del suo apparecchio dentale, il quale le ha creato una marea di guai, ad esempio a scuola, durante le vacanze estive, a casa con i suoi genitori e nelle settimane d’inverno passate in bianco.

È la prima volta che leggo un libro scritto da questo autore, e il suo stile mi incuriosisce molto, perché ti diverte e coinvolge nella lettura.

Michel vive in Normandia ed oltre ad essere un autore di romanzi, è anche un poeta.

Il personaggio che in questa storia più mi diverte è naturalmente la protagonista, cioè Cristina Boccaspina.

Le sue avventure sono buffe e in un certo senso assomigliano un po’ alle mie. Infatti anche io ho questo mucchietto di fili di ferro in bocca, e devo dire che non è affatto piacevole.

Durante la lettura ho provato a mettermi nei panni della protagonista, perché quando leggo con molta attenzione non faccio più caso a tutto ciò che mi circonda, quindi immagino anche il paesaggio e i diversi personaggi.

Il libro mi è stato consigliato da una mia amica, la quale me ne aveva parlato molto bene, allora ho deciso di leggerlo.

La parte che mi ha fatto più divertire è stato l’episodio in cui Cristina si è dovuta mettere l’apparecchio.

Avere l’apparecchio è veramente uno strazio, ma ci sono un lato positivo e un lato negativo: quello positivo è che comunque sai che quando ti toglierai l’apparecchio avrai dei denti favolosi, ma quello negativo è che fa molto male e la maggior parte delle notti vengono passate in bianco.

Anche lei prof, quando aveva la mia età, ha portato l’apparecchio?

Aspetto una sua risposta.

A presto,

la vostra Vale.