Tracce – Gary Paulsen

Cara prof e cari compagni,

sto continuando a leggere “Tracce” di Gary Paulsen. Ormai la stanchezza si incomincia a sentire non per niente siamo arrivati quasi alla fine di questo stressante anno scolastico.

Non ho ancora capito che tecnica ha usato l’autore. È il libro più strano che mi sia capitato. Le storie sono molto strane, racchiudono un velo di mistero e hanno un finale molto brusco (come di solito faccio io).

Le storie parlano tutte di guerra.

La curiosità di questo libro è che le storie sono come “spezzettate” in varie parti. Sono andato a vedere l’indice di tutti i capitoli e ho notato che c’è una successione, cioè parte una storia e dopo ne parte un’altra e si ripete sempre così. Non riesco proprio a capirne l’ utilità.

Va bene provare nuovi stili strani però credo proprio che questo libro non necessitava di questo stile. Se fossi nell’autore lo riscriverei con tutti i pezzi di storia ognuno al proprio posto. Le storie sono già belle così senza bisogno di spezzettarle per tutto il libro. Forse io sarò all’antica, però mi sembra una cosa completamente inutile.

Tornando al contenuto del libro, mi è piaciuta particolarmente una storia. Parla di un ragazza di origini indiane che vive con la madre e il nonno, il quale racconta sempre la stessa storia di un indiano. Lei all’inizio è scocciata di sentirlo, ma dopo incontra un indiano e da lì cambia il suo comportamento. Alla fine scappano insieme. Praticamente l’indiano è lo stesso di cui parla il nonno. È un finale molto aperto. Ti viene da dire dopo: “Ma che cosa gli succede dopo?”. Il finale non mi sembra dei migliori però è efficace lo stesso, anche se la perfezione non esiste. Perfino gli autori più famosi hanno qualcosa da imparare o perfezionare. Non si sa mai abbastanza nella vita. Consiglio questo libro a chi ha molta pazienza.

By PoLlo