Brisingr- Il grande ritorno

Cari compagni,

non vi annoierò più con le lunghe descrizioni de “Le cronache di Narnia”, ve lo prometto.

Ho iniziato a leggere un nuovo libro del quale vi parlerò fino allo sfinimento perché fa parte del Ciclo dell’Eredità di Eragon e come tale è uno dei miei libri preferiti.

Questo nuovo volume di Paolini, Brisingr, è uscito da poco ed è il penultimo della raccolta.

Il giovane scrittore mi ha fatto aspettare un anno prima dell’uscita di questo romanzo ma devo dire che ne è valsa la pena.

È inutile che tenti di spiegarvi di cosa parla il libro poiché non avendo seguito la storia non capireste niente.

Posso però dirvi che ho notato un notevole cambiamento dello stile di scrittura di Paolini. Infatti in questo romanzo vi sono molti più dialoghi. Già prima ce n’erano a volontà, ma ora i personaggi parlano non solo di questioni legate al destino di Alagaesia, ma anche dei loro problemi sentimentali e psicologici. Per esempio, durante la lettura di Brisingr (vuol dire fuoco nell’Antica Lingua), ho trovato molti capitoli esclusivamente con parti dialogate e non narrative. In esse, i personaggi, solitamente uniti da legami molto forti, parlavano soprattutto delle loro emozioni.

Queste discussioni tra i protagonisti mi hanno fatto capire che prima di essere cavalieri e persone di rilievo nella società di Alagaesia, essi sono ragazzi come noi che provano le stesse emozioni. Infatti il protagonista, Eragon, è un ragazzo di 16 anni che si innamora di Arya, un’elfa che ha più di cento anni, ovviamente è una storia senza lieto fine ma lui, giovane e inesperto, non può smettere di pensare a lei.

Ma questo non è l’unico punto forte del libro, Paolini infatti è riuscito a meravigliarmi con descrizioni molto accurate e realistiche delle battaglie.

Finchè si tratta di descrivere una persona o un paesaggio, seppur inventati, tutti possono riuscirci. Descrivere una battaglia, invece è complicatissimo, perché solo pochi hanno provato la paura di combattere. Paolini riesce a farti entrare completamente nello scontro, ogni colpo inflitto a un personaggio fa male anche a te, non è un dolore fisico bensì mentale perché senti che la persona con cui hai vissuto tante avventure e a cui ormai ti sei affezionato ha perso una possibilità di vittoria.

A volte leggendo le pagine in cui era descritto uno scontro rimanevo col fiato sospeso senza nemmeno accorgermene fiché la battaglia non terminava.

Il momento peggiore ma più emozionante è quando, prima di una battaglia, si sente suonare il corno nemico; il sangue mi si gela nelle vene, un brivido mi percorre la schiena e ogni battito del cuore sembra sempre più forte, è come se mi trovassi lì insieme ai protagonisti del libro, è agghiacciante. In quel momento, se la mente fosse lucida, chiunque capirebbe che il protagonista non può morire altrimenti la storia non potrebbe continuare, ma quel suono, che anche se non ho mai sentito saprei riconoscere ovunque, ti blocca la mente e puoi pensare solo a una cosa: PERICOLO.

Diciamo che questo libro così come i due che lo precedono si sono guadagnati il titolo di “miei libri preferiti” poiché durante la lettura mi hanno fatto provare emozioni belle e brutte e mi hanno fatto conoscere nuovi “amici” immaginari che non dimenticherò mai.

Beh, consiglio questo libro a tutti perché è un misto di generi ed è adatto anche alle ragazze più sdolcinate nonostante gli scontri sanguinolenti.

In fondo quelli che odiano le storie d’amore dovranno un po’ adattarsi così come quelli che odiano le guerre, ma credo che Paolini sia riuscito a creare il giusto mix che permetterà a questo libro di diventare un capolavoro del fantasy.

Baci

la vostra Miki